Marco Castello è quello che c’è in mezzo tra il jazz e la sigla di Naruto
Il siciliano è un campione in cucina – è entrato nel giro di Erlend Øye (Kings of Convenience) grazie a una parmigiana –, infatti il suo ultimo singolo si chiama “Cicciona”. Dallo studio della tromba all’amore per Battiato, Mac DeMarco e Giorgio Vanni, ora è pronto al grande salto. È uscito il terzo singolo di Marco Castello, l’astro nascente della 42 Records (che ha suonato giovedì scorso alla nostra rassegna Cuori Impavidi). Il titolo della canzone è Cicciona, che potrebbe subito mettere in guardia gli ascoltatori più sensibili al tema dell’obesità. In realtà non si tratta minimamente di fatshaming, è una canzone che inneggia alla bellezza della cibo e della vita, perché “la carne debole è il miglior pretesto per un’esistenza di piaceri”, come sostiene lui stesso.
Dopo Porsi e Torpi, i primi due singoli con cui il polistrumentista siciliano aveva inizialmente attirato l’attenzione, Cicciona ci mette ancora più fame di quello che sarà l’album di debutto di Marco, in uscita nei prossimi mesi. La pubblicazione del nuovo singolo è stata accompagnata da due videoricette su Instagram – qua e qua – realizzate dallo stesso Marco, che oltre a essere un talentuoso musicista è pure un cuoco appassionato. Dalla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, dove si è diplomato in tromba jazz, al tour con Erlend Øye – musicista e produttore norvegese, componente dei Kings of Convenience e fondatore di Bubble Records, che vive da anni in Sicilia – e La Comitiva, Marco è finalmente pronto per il suo esordio da solista.